Le origini del Parco
La storia del Parco Nazionale d'Abruzzo nasce alla fine del 800, quando il Re Vittorio Emanuele volle istituire in quest'area una riserva di caccia, per evitare lo sterminio incombente e l'estinzione di importanti ed uniche specie selvatiche.
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Il territorio dell'alto Sangro, avvolto per secoli da un forte isolamento, aveva permesso di proteggere una notevole varietà di specie animali e vegetali meritevoli di conservazione.
La grande biodiversità e le caratteristiche peculiari di questo territorio spinsero Erminio Sipari, affiancato dal botanico Pietro Romualdo Pirotta, lo zoologo Alessandro Ghigi, lo scrittore Luigi Parpagliolo e l'associazione naturalistica federata Pro Montibus et Sylvis, a compiere i primi passi per l'istituzione di un Parco Nazionale.
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Fu soltanto nel 1923 che venne ufficialmente riconosciuto come Parco Nazionale d'Abruzzo, divenuto successivamente Parco Nazionale d' Abruzzo, Lazio e Molise.
Il territorio
Questo territorio, con i suoi paesaggi e le vette maestose tipiche dell'Appennino, conserva una bellezza intatta e selvaggia. Si rivela un autentico paradiso per gli amanti della natura, offrendo un rifugio lontano dal caos quotidiano.
La fauna
Il Parco custodisce specie uniche a livello mondiale, tra le quali spiccano l'Orso Bruno Marsicano, il Lupo Appenninico e il Camoscio Appenninico. L'orso, designato come emblema del Parco da diverse generazioni, conta attualmente 50 individui, sottoposti a rigorose misure di protezione e monitoraggio. La sua presenza si estende su tutto il territorio del Parco, con preferenza per gli spostamenti notturni. Avvistare questo magnifico animale rappresenta un'esperienza emozionante, poiché l'orso, pur emanando un'impressione di forza e rispetto, possiede un temperamento mite e si mostra riservato e solitario.
Un altro protagonista della natura selvaggia è il leggendario lupo appenninico, che popola il Parco con circa 7-8 branchi. La sua presenza ha conosciuto una crescente diffusione negli ultimi anni in tutto il territorio italiano, grazie alle misure di tutela adottate a partire dagli anni '70. Elusivo, intelligente e robusto, il lupo svolge pienamente il suo ruolo naturale di predatore in questi ecosistemi naturali.
Tra i mammiferi che occupano un ruolo di rilievo nel Parco, il camoscio appenninico si distingue particolarmente. Perfettamente adattato all'ambiente montano di alta quota, caratterizzato da rupi impervie e praterie, il camoscio conta una popolazione di circa 600 individui. Le sue corna e il mantello distintivo lo differenziano nettamente dal camoscio alpino. Di straordinaria bellezza, aggraziato e agile nelle sue movenze, il camoscio appenninico è facilmente avvistabile in numerosi branchi oltre il limite del bosco.
La flora
Il territorio si distingue anche per la presenza di alberi centenari e foreste secolari.
Le estese aree boscate coprono oltre 29.000 ettari, rappresentando così circa il 60% della superficie totale del Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise. In particolare, le faggete dominano il panorama forestale del Parco Nazionale d'Abruzzo, occupando una superficie di 24.450 ettari, equivalente a oltre l'84% dell'intero territorio boschivo.
Le attività nel Parco
Questo territorio offre numerose opportunità per essere vissuto a pieno. Escursioni, trekking, attività all'aperto, attività didattiche per famiglie e scuole, ciaspolate e sport invernali permettono di immergersi completamente in questo ambiente incontaminato, regalandoti delle esperienze uniche ed indimenticabili
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L'uomo del XXI secolo, vivendo in costante connessione, sta lentamente perdendo la capacità di apprezzare la meraviglia che ci regala madre natura. Qui, nel Parco Nazionale d'Abruzzo, può ritrovare un pezzo della propria storia e della propria evoluzione, tornando a provare stupore, e, allo stesso tempo, un senso di appartenenza.
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